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UFO: una panoramica introduttiva

L’UFOLOGIA: UNA BREVE PANORAMICA INTRODUTTIVA

 

24 GIUGNO 1947, IL PRIMO “CASO UFO”

Il 24 Giugno 1947 rappresenta la data ufficiale di inizio della diffusione delle informazioni riguardanti un fenomeno che, ancora oggi, non ha trovato nè una spiegazione nè una giusta collocazione nell’ambito della ricerca scientifica.

In tale data un uomo d’affari statunitense, Kenneth Arnold, in volo sul suo aereo privato nello Stato di Washington osservò nei pressi del monte Rainer nove oggetti argentei che si muovevano in formazione “a cuneo, simile a quella delle anatre”. Tornato a terra descrisse i corpi visti come dei piatti o sassi che “rimbalzavano sul pelo dell’acqua”: un giornalista che intervistò Arnold li riportò come “flying saucers”, coniando un termine che per diversi anni identificò analoghi avvistamenti (in Italia l’espressione venne tradotta con il termine “disco volante”, ancora oggi di uso corrente).

L’osservazione di Arnold focalizzò l’attenzione dei mass-media, prima statunitensi poi di tutto il mondo, sull’esistenza di strani fenomeni osservati in cielo. Dopo questa prima segnalazione ne seguirono numerose altre accompagnate dai primi interrogativi sull’origine degli “oggetti” osservati, dando vita ad un vero e proprio fenomeno giornalistico che incrementò l’interesse del pubblico.

Negli anni successivi, inoltre,grazie all’attività dei mass-media e, soprattutto, degli appassionati della questione, che, in tutto il mondo, aumentavano di numero costantemente, vennero alla luce tutta una serie di episodi, fondamentalmente analoghi a tali osservazioni (pur con caratteristiche descrittive abbastanza diverse) che sarebbero avvenuti precedentemente al 1947. Basta citare, a tale proposito, i cosiddetti “razzi fantasma” (parecchie centinaia di segnalazioni di strani razzi luminosi che solcarono principalmente i cieli scandinavi nel 1946 ed all’epoca ritenuti missili V-2 catturati ai tedeschi dai russi e da quest’ultimi lanciati a scopi sperimentali), i “foo-fighters” (fenomeni luminosi, generalmente di forma globulare, osservati dagli equipaggi di aerei militari tedeschi ed alleati durante la seconda guerra mondiale sui cieli d’Europa e del Pacifico), gli “aerei fantasma” (una lunga serie di osservazioni di strani “aeroplani”, generalmente scuri e senza contrassegni apparenti, volanti nei cieli della Scandinavia degli anni trenta in condizioni atmosferiche generalmente proibitive) e le “aeronavi” (delle specie di dirigibili, stranamente somiglianti a quelli descritti nei romanzi di anticipazione di Giulio Verne, generalmente caratterizzati da riflettori o luci e spesso osservati proprio solo come fonti di luce, che vennero avvistati in centinaia di occasioni nel 1896-1897 in quasi tutti gli stati della confederazione americana e negli anni successivi, 1909 e 1913 soprattutto, in altri paesi, come Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Sudafrica ed ancora USA). Segnalazioni di fenomeni aerei anomali sarebbero state individuate in tempi ancora precedenti attraverso descrizioni e cronache letterarie stilate in epoca storica, ma la loro intepertrazione è tutt’ora particolarmente controversa, anche in relazione alle scarse conoscenze esistenti all’epoca in merito a fenomeni naturali rari e/o inusuali. In ogni caso, tale tipo di segnalazioni viene raccolto ed analizzato da una disciplina parallela all’ufologia, in Italia conosciuta con il nome di “clipeologia”.

 

LE CARATTERISTICHE DEL FENOMENO

Per “fenomeno UFO” si intende l’insieme di testimonianze di persone che riferiscono di aver visto in cielo delle luci o degli oggetti che non sono riusciti ad identificare con qualcosa di noto.

La casistica ufologica offre un’ampia tipologia di fenomeni che vanno dalle “luci notturne”, agli “oggetti diurni” che si caratterizzano come strani per l’aspetto (forma, dimensioni, colori) o per il comportamento (forti velocità, rapidi movimenti, “manovre”). Un certo numero di avvistamenti è accompagnato da conferme strumentali quali fotografie, filmati, rilevamenti radarici.

Esiste inoltre la categoria degli “incontri ravvicinati”, caratterizzati dall’estrema vicinanza tra il testimone e l’oggetto o la luce visti. Si parla in particolare di “incontri ravvicinati del secondo tipo” quando si riscontrano effetti sulle persone o sull’ambiente, quali tracce al suolo, piante bruciate, disturbi di tipo elettromagnetico, e di “incontri ravvicinati del terzo tipo” (resi famosi dal celebre film di Spielberg) per quelli caratterizzati dalla presenza di “esseri” animati, di aspetto generalmente umanoide.

Le “luci notturne” rappresentano il grosso della casistica disponibile (oltre l’80% delle segnalazioni), ma sono generalmente poco significative nell’ambito dell’intera fenomenologia ufologica. La gran parte di esse, infatti, trova una spiegazione più o meno convenzionale a seguito di un’indagine condotta da esperti inquirenti ufologici. L’interesse maggiore è certamente suscitato dagli “incontri ravvicinati”, ben più ricchi di dettagli e di contenuti di stranezza che meritano un’attenta disamina e valutazione. Si tratta di casi non eccessivamente frequenti, caratterizzati dalla presenza di pochi o pochissimi testimoni e che devono essere investigati con grande cautela e professionalità da parte degli investigatori.

 

LE ONDATE DI AVVISTAMENTI

Il numero di osservazioni raccolte in tutto il mondo dal 1947 ad oggi é nell’ordine delle centinaia di migliaia di casi, dei quali oltre 10.000 sono stati registrati in Italia ad opera del Centro Italiano Studi Ufologici, la più grande organizzazione del settore operante nella penisola.

La distribuzione degli avvistamenti UFO nel tempo e nello spazio non risulta uniforme. Dal dopoguerra ad oggi, infatti, a periodi particolarmente ricchi di awistamenti se ne sono alternati altri di calo o di quasi totale assenza di casi. Si parla perciò di “ondate” che possiedono peraltro una loro localizzazione geografica a livello di nazione o di area regionale. Non è tutt’ora chiaro se le ondate rispecchino una reale caratteristica del fenomeno o rivestano invece solo un carattere sociologico, legato ai meccanismi della diffusione dell’informazione ufologica da parte dei mass-media. Sicuramente uno studio approfondito di questa questione, condotto secondo opportuni criteri, porterebbe senz’altro a delle conclusioni di estremo interesse.

Dopo il 1947, altri periodi di intensa attività ufologica nel continente europeo sono stati registrati nel 1950 e nel 1952, nel 1954, nel 1968, nel 1973 e, più in generale, in tutta la seconda metà degli anni settanta. Tra la fine degli anni ottanta ed i primi anni novanta è stata registrata una nuova recrudescenza di avvistamenti, probabilmente favorita da un rinnovato interesse da parte dei mass-media verso l’argomento e dal diffondersi di un certo interesse commerciale verso la tematica ufologica.

 

GLI UFO IN ITALIA

Per quel che riguarda l’Italia, si sono avute grandi ondate di avvistamenti UFO negli anni 1950, 1954, 1962, 1973 e 1978. In effetti, l’intero periodo 1973-1979 é stato caratterizzato da un’intensa “attività” UFO, con un apice nel 1978 con più di 1000 segnalazioni raccolte in tutta la penisola, ma in particolare modo nel Centro-Sud. Seconda a tale ondata è stata solo quella del 1954, che fra l’ottobre ed il dicembre di quell’anno, fu caratterizzata da parecchie centinaia di segnalazioni sparse un po’ in tutta Italia. Dopo un periodo di stasi (1980-1982) si è assistito ad una ripresa delle segnalazioni, culminata nell’ondata dell’estate1985, e ad un assestamento negli anni successivi su una media superiore ai cento avvistamenti all’anno. L’estate del 1993 ha fatto registrare quella che può essere definita, a ragione, una “mini-ondata”, innescata nella seconda metà di giugno e protrattasi fino al settembre successivo. Se il 1994 ha fatto anch’esso registrare una quantità significativa di avvistamenti, lo stesso non può dirsi per il 1995, caratterizzato, fino a tutto il settembre, da una certa rarefazione delle segnalazioni.

Gli archivi del Centro Italiano Studi Ufologici (C.I.S.U.) raccolgono, per ciò che concerne il territorio nazionale, qualcosa come oltre 600 casi di “incontro ravvicinato”, 250 eventi in cui sono state riscontrate delle tracce fisiche su suolo e/o vegetazione e quasi 600 casi corredati da documentazione cine-fotografica. Una massa di dati veramente imponente, che dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che esiste, quantomeno, un fenomeno rappresentato dalle dichiarazioni di tutte quelle persone che, in perfetta buona fede, raccontano di avere osservato strani fenomeni associati alla comune idea di “UFO”.

 

ALCUNI ESEMPI DI AVVISTAMENTO UFO

Ecco, in sintesi, alcuni casi “tipici” delle varie categorie precedentemente descritte, avvenuti in Italia negli ultimi anni.

La sera del 24 aprile 1985, alle ore 21.45 circa, un giovane di San Quirino (Pordenone) vide una grossa luce ovoidale argentea immobile in cielo. Dopo un quarto d’ora, la luce prese a muoversi scendendo lentamente verso gli alberi: si trattava di un oggetto di forma semisferica, di colore giallo, e ai lati erano visibili luci più piccole. In tutta la zona circostante quella sera vennero segnalati avvistamenti di una o più “luci”.

Il 13 agosto 1979, alle ore 11.30 del mattino un pilota militare in volo di ricognizione nella zona di Treviso ricevette dalla torre di controllo la richiesta di verificare la presenza di un oggetto non identificato che risultava visibile sul radar. Portatosi in zona, il pilota osservò un oggetto scuro cilindrico che si muoveva lentamente a circa 1500 metri da terra. Girandogli attorno e avvicinandosi fino a meno di 100 metri il pilota riuscì a scattare circa 80 foto prima che l’oggetto scomparisse di colpo.

Il 5 giugno 1983, alcuni contadini di Varzi (Pavia) osservarono dalle 5.50 alle 7.00 del mattino un oggetto che rifletteva la luce del sole, posato a terra in un campo di erba medica. L’oggetto poi si alzò sopra l’erba muovendosi a pochi metri dal suolo: era una specie di “trottola” argentea e sembrava emettere una specie di nebbia intorno a sé. Dopo pochi secondi si fermò sospeso per aria e poi partì di colpo allontanandosi. Un caso estremamente simile si è verificato proprio questa estate nella provincia di Cuneo.

Il 28 ottobre l986, alle 18.15, una coppia in auto alla periferia di Viareggio (Lucca) vide un enorme oggetto scuro di forma triangolare con quattro luci gialle immobile in cielo sopra il porto. Quando gli passarono sotto, udirono un forte boato, mentre l’auto diminuiva da sola la velocità e la parte posteriore della vettura si sollevava da terra per poi ricadere bruscamente, mentre l’oggetto luminoso sfercciava via sopra di loro.

Il 2 settembre 1978, alle ore 8.10 del mattino, un ragazzo di San Michele di Alessandria che stava aprendo le persiane all’interno della propria abitazione sentì un suono modulato e vide alzarsi dal campo di granoturco di fronte a casa un corpo a forma di sigaro, metallico, lungo diversi metri, che si sollevò verticalmente scomparendo in cielo. Sul punto dal quale si era alzato, le piante di mais erano piegate ad angolo retto su un’area ovale di cinque metri per tre, ed erano secche e gialle. La traccia venne fotografata e rilevata dal nucleo di Polizia Scientifica di Alessandria.

Il 9 ottobre 1984, un contadino di Prata Principato Ultra (Avellino) che stava percorrendo un sentiero di campagna intorno alle 7.30 si inbattè in uno strano essere, alto circa un metro e trenta, coperto da un aspecie di “pelliccia”, con in testa un casco ed in mano uno strano bastone. L’umanoide si allontanò velocemente, sospeso da terra, e scomparve dietro una curva. Subito dopo il testimone vide arrivare in volo da quella direzione una “cassetta” volante con sopra una piccola cupola. Nei campi vennero trovate dai Carabinieri diverse impronte dell’essere ed una serie di sei fori conici nel terreno disposti su due file nel punto da cui era sembrato alzarsi l’oggetto.

 

I CASI IDENTIFICATI

Sulla base degli studi finora effettuati, risulta che circa il 90% dei casi è “identificabile”, cioè spiegabile come osservazioni di oggetti o fenomeni noti sia naturali (stelle e pianeti, meteore) sia artificiali (aerei, rientri di satelliti, palloni meteorologici), non riconosciuti dai testimoni a causa di particolari condizioni dell’avvistamento oppure per la rarità e singolarità che alcuni di questi fenomeni manifestano.

Rimane però una percentuale, esigua ma significativa, di casi non riconducibili a cause convenzionali (i cosiddetti “UFO in senso stretto”), i quali richiedono ulteriori analisi approfondite. Su di essi si concentra l’attenzione e l’attività di analisi e studio delle organizzazioni di ricerca e dei singoli studiosi, al fine di trovare una risposta ai numerosi interrogativi che tali eventi coinvolgono.

 

IL “MITO UFO”

In conseguenza dell’aumento di interesse nel fenomeno e di diffusione delle informazioni su di esso che si é registrato nel corso degli anni, parallelamente al fenomeno UFO é nato un vero e proprio “mito UFO”: praticamente tutti oggi hanno una conoscenza, anche solo occasionale, dell’esistenza degli UFO e delle principali caratteristiche del fenomeno: a ciò si aggiunge un diffuso insieme di convinzioni e aspettative sulla natura del problema che influenza direttamente i testimoni, inducendoli a chiamare “UFO” qualunque luce o oggetto aereo insolito.

Un discorso a parte va fatto per certi gruppi che dell’ “UFO extraterrestre” hanno fatto un oggetto di culto pseudo-religioso: esistono inoltre vere e proprie sette guidate da persone che dicono di essere “in contatto” con questi extraterrestri, da cui riceverebbero messaggi di pace e fratellanza cosmica, se non addirittura “passaggi” a bordo delle loro astronavi per veloci visite ai loro mondi di origine.

 

LE IPOTESI PROPOSTE

Sulla natura delle cause del fenomeno UFO esistono numerose ipotesi. Senza dubbio la più conosciuta é quella “extraterrestre”, secondo la quale gli UFO sarebbero veicoli provenienti da altri pianeti. La possibilità di vita intelligente al di fuori della Terra é un problema che da sempre impegna e divide gli scienziati (pur se la maggioranza condivide tale possibilità, quantomeno sulla base di una mera valutazione statistica) ed affascina l'”uomo della strada” e l’eventualità che altre creature stiano già visitando il nostro pianeta ha contribuito a diffondere l’interesse e la curiosità nei confronti del fenomeno UFO.

Al di là però degli stessi problemi legati a questa ipotesi (quali la provenienza di questi “visitatori cosmici” e i loro metodi di spostamento) mancano delle prove in grado di confermare in modo inconfutabile questa tesi, così come non trovano riscontro nella reltà molte delle credenze che si hanno sugli UFO, come l’immagine dell’astronave a forma di “disco” o la presenza di “omini verdi”, più legate all’immaginario della letteratura e del cinema che alle reali segnalazioni.

Parallelamente all’ipotesi extraterrestre, se ne sono sviluppate altre egualmente “esotiche” relative ai temi più disparati ed incredibili, come viaggiatori nel tempo, universi paralleli, fenomeni paranormali, apparizioni religiose. Queste teorie sono state formulate nel corso degli anni per cercare di adeguare le possibili spiegazioni all’apparente “irrazionalità” della casistica raccolta, ma rientrano nel campo della fantasia piuttosto che in quello della speculazione scientifica.

Un secondo gruppo di ipotesi nega invece ogni causa straordinaria: si tratterebbe di velivoli sperimentali più o meno segreti, di fenomeni atmosferici (più o meno rari) ancora sconosciuti, oppure di pure e semplici confusioni da parte dei testimoni, sotto l’effetto del “mito ufologico”.

Allo stato attuale delle conoscenze, non esistono prove concrete in favore di alcuna ipotesi. Gli stessi dati finora raccolti sono obiettivamente insufficienti per una qualsiasi conclusione definitiva a causa della loro frammentarietà ed imprecisione. Si tratta perlopiù di testimonianze rese da osservatori occasionali e come tali affette da errori legati alla stessa percezione umana. Inoltre i dati estratti dagli awistamenti ufologici sembrano spesso contraddittori ed i parametri costanti finora emersi dagli studi non bastano ad identificare chiaramente una sola possibile causa, tanto da far presupporre la concorrenza di fattori diversi dietro l’unica sigla “UFO”.

 

LE INDAGINI MILITARI

Il fenomeno UFO, sviluppatosi in pieno clima di guerra fredda, si trasformò da semplice curiosità a tema legato alla sicurezza nazionale e di conseguenza l’Aeronautica Militare americana (USAF) già a partire dal dicembre 1947 iniziò ad occuparsene con la prima di una serie di commissioni di studio per verificare se gli UFO fossero o meno una qualche arma segreta proveniente da oltre cortina o se comunque rappresentassero un pericolo per la difesa statunitense. Di ambiente militare é la stessa sigla UFO (Unidentified Flying Object), usata in origine per indicare velivoli dei quali non era provvisoriamente nota la natura.

Vari progetti di ricerca si susseguirono nel corso degli anni sino al famoso “Project Blue

Book”, iniziato nel 1951 e conclusosi nel 1969, ma nessuno di questi fornì dei risultati conclusivi. Se infatti l’analisi dei singoli casi che continuamente venivano riportati da semplici cittadini, ma anche da piloti, scienziati e altre persone maggiormente qualificate, portò ad affermare che il fenomeno UFO non rappresentava un pericolo dal punto di vista militare, d’altronde non si riuscì a dare una spiegazione soddisfacente a tutti i casi studiati. Il “Project Blue Book” portò inoltre il primo coinvolgimento ufficiale dell’ambiente accademico nello studio degli UFO poiché nel 1966 l’USAF incaricò dell’indagine un’equipe dell’Università del Colorado diretta dal fisico Edward Condon, la quale concluse nel 1969 che gli UFO non solo non costituivano una minaccia, ma non erano extraterrestri e il loro studio non avrebbe potuto portare alcun interesse per il progresso della scienza.

 

L’UFOLOGIA PRIVATA

Come era logico, una volta appurato che gli UFO non rivestivano interesse per la Difesa, i militari cessarono di occuparsene e anzi adottarono un atteggiamento di negazione quasi sistematica dell’esistenza stessa del problema che, insieme ai risvolti folkloristico/religiosi dei contattisti, ha contribuito a tenere lontani dall’argomento i ricercatori scientifici, timorosi di compromettersi con un argomento poco “serio”.

Lo studio degli UFO è quindi rimasto affidato quasi esclusivamente agli “ufologi”, degli appassionati che, da dilettanti, si occupano dell’argomento nel loro tempo libero e si sono riuniti in associazioni in tutto il mondo. Ma qual’è la strada che ha percorso l’ufologia privata in questi decenni ? Come si è già detto, i primi ufologi furono, negli anni ’50 e ’60, essenzialmente degli appassionati dell’ipotesi extraterrestre, che limitavano la loro attività a livello di discussioni sulla provenienza e sulle intenzioni dei piloti dei “dischi volanti” e svolgevano un’attiva propaganda per far conoscere alle autorità e al pubblico la natura extraterrestre del fenomeno.

Con il passare degli anni prese il via un’attività di raccolta dei dati relativi alle segnalazioni UFO che avrebbe portato, con l’inizio degli anni ’70, alla graduale introduzione di metodologie scientifiche nell’ufologia e al passaggio dalle sole attività “da tavolino” ad un intervento più attivo sul campo per indagare e raccogliere direttamente il maggior numero di informazioni su ogni caso.

 

L’UFOLOGIA SCIENTIFICA

In quegli anni l’ufologia cominciò a trasformarsi da semplice argomento di conversazione in attività di ricerca vera e propria con tutti i problemi che questo può comportare. La consapevolezza stessa di trovarsi di fronte a “qualcosa” che non poteva essere banalmente spiegato con l’ipotesi di viaggiatori interplanetari condusse a concentrarsi maggiormente sull’acquisizione dei dati grezzi relativi al fenomeno e sul loro studio a livello statistico, grazie anche al contributo di ricercatori universitari che portarono in ambito ufologico il loro bagaglio di conoscenze ed esperienze, pur se a titolo del tutto personale.

Importante fu a questo proposito l’opera svolta dall’astronomo Joseph Allen Hynek (scomparso nel 1986), il quale, avvicinatosi all’ufologia come consulente di una delle commissioni di studio dell’USAF, vi trovò spunti meritevoli di attenzione e fondò una delle più serie organizzazioni private di studio, il Center for UFO Studies, raccogliendo attorno a sé numerosi esponenti universitari e scientifici. Il contributo scientifico più importante é stato però quello del Centre National d’Etudes Spatiaux (l’equivalente francese della NASA), in seno al quale nel 1977 venne costituito un “Gruppo di studio dei fenomeni aerospaziali non identificati” (GEPAN) che ha prodotto diversi lavori di indagine su avvistamenti e di analisi della casistica che costituiscono attualmente la base metodologica fondamentale per lo studio scientifico del problema UFO.

Il secondo importante momento di mutamento iniziò verso il 1978 e portò ad un generale ripensamento degli ufologi sulle loro attività e sui pochi risultati fino ad allora conseguiti. Da un lato questo ha portato al formarsi di correnti di pensiero “scettiche” all’interno della stessa ufologia: a differenza del passato, quando la contesa era tra ufologi “credenti” ed esterni “scettici”, il dibattito sull’esistenza di un fenomeno UFO inspiegabile avviene ora fra ufologi appartenenti a diverse scuole di pensiero. Dall’altro lato si è comunque evidenziata la necessità di più solide basi metodologiche per affrontare un problema che si presenta di natura completamente interdisciplinare e l’importanza dell’apporto delle scienze umane per valutare l’influenza dei fattori psicologici e sociali sui contenuti dei rapporti UFO.

 

L’UFOLOGIA OGGI

Sebbene (quasi) cinquanta anni non siano un tempo molto lungo, se paragonato ad altri settori del sapere, questo traguardo é particolarmente significativo per l’ufologia in quanto sottolinea la permanenza di un fenomeno ancora sconosciuto e la presenza di una disciplina che non é ancora scienza, ma aspira a diventarlo. L’ufologia si definisce oggi come lo studio delle testimonianze allo scopo di individuare la causa degli avvistamenti.

La varietà della casistica e la natura soggettiva delle testimonianze costituiscono al tempo stesso le principali difficoltà e le caratteristiche di maggior interesse di uno studio scientifico del fenomeno UFO, il quale richiede un approccio interdisciplinare che faccia uso sia delle scienze fisiche (chimica, fisica, biologia, meteorologia) sia delle scienze umane (sociologia, psicologia), sia delle scienze dell’informazione, per fornire strumenti adeguati all’analisi dei vari aspetti del problema. Per queste ragioni è in corso un’opera di sensibilizzazione dell’ambiente scientifico, per poter utilizzare le competenze e le esperienze già acquisite da altri campi di studio.

Il volto attuale dell’ufologia è quello di un’attività di studio condotta sulla base di criteri di serietà e professionalità. Anche se finora più che risposte si sono prodotte soprattutto domande e dubbi, la sola conclusione certa è quella dell’indubitabile esistenza di un problema, quantomeno a livello sociale, che necessita di adeguati studi e ricerche.

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