Il famoso caso di incontro ravvicinato del terzo tipo di Cennina (1.o novembre 1954) fu all’epoca associato anche ad alcune voci che ritenevano l’episodio un falso perpetrato ai danni della testimone.
Per esempio, un fotografo locale, con due o tre altre persone, fu indicato come il responsabile e in possesso di fotografie che ritraevano i costumi usati per impersonare gli omini, e addirittura un filmato dell’incontro nei boschi. Tale storia proveniva da una fonte inaffidabile, tanto che nel 1986 un amico stretto di quel fotografo dichiarò che si trattava di una sciocchezza.
Il figlio dei proprietari della casa e del terreno su cui risiedeva la testimone suggerì alla donna che probabilmente vide due manichini di gomma collocati da qualche buontempone nella radura, ma lei ribadì che quelli che aveva osservato erano due “esseri viventi come noi. Camminavano, parlavano, sorridevano e muovevano le palpebre”.
Tali informazioni sono riportate nella più ampia e dettagliata ricostruzione dell’episodio pubblicata nel volume di Maurizio Verga “When saucers came to Earth“, disponibile su Amazon.
La notizia del possibile scherzo per questo bizzarro caso fu ripresa e distorta dal quotidiano greco Ta Nea del 6 novembre 1954, in un articolo intitolato “I due marziani che presero i fiori erano teppisti o burloni”. Premettendo che le tante storie del momento sui dischi volanti spingevano molti mistificatori a sfruttare il futore generato dalle storie di misteriosi oggetti provenienti da altri pianeti, il quotidiano scrisse che la polizia arrivò alla conclusione che i due omini erano burloni o teppisti vestiti da marziani per spaventare chiunque avessero incontrato e per rubare qualsiasi cosa a loro portata.
Da notare che nelle fonti italiane conosciute non si fa accenno alla polizia (e nemmeno ai Carabinieri, che seguirono localmente il caso, facendo firmare anche una dichiarazione giurata alla testimone) per un’ipotesi di burla ai danni della donna.