“Terra chiama Marte” – Prima degli UFO c’erano i marziani

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Dopo una lunga preparazione è disponibile la monografia “Terra chiama Marte” di Maurizio Verga.

Le quasi 80 pagine (riccamente illustrate) dell’opera sono dedicate ad un episodio quasi sconosciuto, ma importante e significativo nell’ottica della comprensione del cosiddetto “mito marziano” precedente la seconda guerra mondiale e la sua profonda influenza sulla nascita dei dischi volanti nel 1947.

Tra il 1926 ed il 1928 un bizzarro personaggio inglese fece parlare di sè, in due momenti diversi, la stampa di quasi tutto il mondo. Il motivo? Stava inviando un messaggio telegrafico su Marte, ad una sua amica marziana con cui era già in contatto telepatico da tempo, e si aspettava una risposta via radio!

TerrachiamaMarte-piccoloRobinson fu un precursore dei contattisti che apparvero sulla scena dei dischi volanti a partire dal 1950 e creò una serie di prototipi per situazioni, affermazioni ed idee che sarebbero diventati comuni nell’ambiente ufologico dei decenni successivi.

Questa monografia rappresenta la più ampia trattazione dei due episodi che videro protagonista Hugh Mansfield Robinson, In realtà è un capitolo di un lavoro molto più esteso e complesso che l’autore sta sviluppando da alcuni anni. In esso egli cerca di verificare la tesi secondo cui la nascita, l’affermazione ed il successivo costante sviluppo dell’idea dei dischi volanti come astronavi extraterrestri deriva da settant’anni di penetrazione dell’idea del pianeta Marte abitato e, più in generale, del “mito marziano” nella cultura popolare.

La comprensione delle radici storiche e culturali della nascita dei dischi volanti è lo strumento necessario per capire le ragioni del fenomeno UFO ed il suo mito.